giovedì 22 aprile 2010

Festa Stagionale di Primavera 2010


La Terra è fertile, tremante di eccitazione e ogni giorno di più si abbandona nel caldo abbraccio del Sole, risvegliando ogni creatura dal letargo invernale. Questo è il tempo della trasformazione, tutto cambia in seno alla Terra: sugli alberi sbocciano i fiori e i campi si riempiono di teneri germogli. Danzano gli uccelli nel cielo e lo riempiono dei loro allegri canti. Con loro noi vogliamo danzare, come avessimo l'ali.

La "Festa Stagionale di Primavera" vuole essere un momento per vivere questa stagione carica di aspettative e ricca di smaglianti colori ed energie in movimento.
L'evento seguirà il seguente programma:
- ore 08:55 Partenza dal Calata di Massa
- ore 10:30 Presentazione dell'Associazione Culturale "Uroboros" e del calendario delle attività
- ore 12:00 Rituale di Primavera
- ore 13:30 Pranzo in comune
- ore 15:00 "Vivere la Primavera", momento di discussioni, percorsi, canti, balli e giochi in tema con la stagione
- ore 17:50 Chiusura dell'evento e rientro a Napoli

La "Festa Stagionale di Primavera" si svolgerà domenica 25 aprile 2010 sull'isola di Vivara.
La partecipazione all'evento è gratuita. Sarà ben accolto qualunque strumento musicale (tammorre, chitarre, putipù, triccheballacche, flauti, sistri, tamburi, etc.) per celebrare questo momento di unione con la Natura vergine. Ogni partecipante è invitato a portare con sè almeno un sacchetto di semi di fiori o di piante officinali da donare come offerta alla magica Terra che ci ospiterà; è inoltre invitato, qualora lo desideri, a portare qualche vivanda e bevanda per il pranzo in comune.
Lo Staff dell'Associazione, riconoscibile grazie ad un badge, sarà presente al Molo Beverello dalle ore... per poter raggiungere assieme l'isola.

Per maggiori informazioni:
Associazione Culturale Uroboros
http://acuroboros.blogspot.com

Contatti: 3392259706 3341226367

martedì 20 aprile 2010

Dalla Terra...


E' stato in Toscana, durante le vacanze pasquali che ho deciso di aprire questo blog. Giravo tra le città delle acque termali e quelle del vino, fuori dal finestrino dell'auto c'erano solo verde e campi, dipinti dei colori della primavera. Nonostante sia partita contrariata, non ho potuto che gioire di questo viaggio che è stato una fonte inesauribile di stimoli ed ispirazione. Ci sono stati momenti in cui non riuscivo a credere agli eventi: artisti ed artigiani desiderosi di parlare della propria arte, di condividerla e fartela provare; erboristi dalla mente aperta che recuperano gli antichi saperi fondendoli ai moderni; città ricche di zone verdi curate con le tecniche più ecosostenibili e biologiche possibili... E' stato strano, ma lì la Terra trasmette sensazioni, vibrazioni e pensieri completamente diversi da quelli che riesco a percepire qui, dove abito. Lì la Natura è viva e pronta a narrarti la sua storia, qui piange, oppressa dai troppi inquinanti nell'aria e nel suolo, sembra una moribonda che sta per emettere l'ultimo respiro... Si sente che non ha più forze per raccontarsi, perchè è troppo impegnata a cercare di sopravvivere e farci sopravvivere, ai semi delle piante che verranno, ai cuccioli degli animali che nasceranno, e a noi gretti esseri umani che la soffochiamo sempre di più col nostro cemento... Forse è assurdo, però è proprio in questa terra dove si diffonde ogni giorno di più il soffio della Morte che sento di dover recuperare quel legame profondo con la Terra, la mia Terra, con tutte le creature che l'abitano. Sento il bisogno di osservare i ciclici tempi che scandiscono la vita delle piante, aiutarle a crescere seguendo i ritmi lunari e recuperando le antiche tradizioni... E ogni giorno che passa senza rendermene conto tutto ciò che sto facendo mi entra sempre più dentro, diventando una parte di me, così che non ho più bisogno di controllare libri e tabelle, sapendo di potermi affidare semplicemente ai miei sensi. E questa è una sensazione stupenda :)
Spero che le piantine che ho seminato e le altre che ho trapiantato crescano bene, perchè saranno le mie alleate nella cura di me stessa e degli altri. ^__^

sabato 17 aprile 2010

Argilla


Ero piccola quando ho imparato a manipolarla, mi ricordo di un pomeriggio passato in un laboratorio di ceramica con mamma e le sue colleghe, e un altro passato a scuola di mia madre a seguire il corso che teneva agli alunni. Mi ricordo delle foglie impresse e poi ritagliate nella creta, dei fiorellini ottenuti da tanti pallini, mi ricordo dei matterelli e degli orologi... Tanti ricordi, un unico piacere. Adoro plasmare la creta, perchè non è altro che Terra e il pensiero di plasmarla mi emoziona ogni volta. L'ultima volta che l'ho toccata è stato ad una delle ultime lezioni di Educazione Artistica alle medie, dove il prof ci insegnò perfino ad usare il tornio, mi divertii un sacco. Ricordo che un giorno ci mettemmo a fare dei quadretti rappresentanti i vari mesi del calendario Maya: prima li disegnammo su un foglio di carta, poi lo calcammo su uno di carta mozzarella e infine lo bucherellammo e con un tampone pieno di polvere di carbone trasferimmo il disegno sulla tavoletta di creta tutta bella imbiancata.
Tra le varie tecniche, ho sempre adorato i colombini, perchè poi dovevi amalgamarli tra di loro con la barbottina... Tanti serpentelli uno sull'altro, per poi diventare un tutt'uno.
Oggi ho utilizzato di nuovo, dopo anni, la creta. E' strano, ma ho come avuto la sensazione di aver ritrovato un'amico dopo tanto tempo, e allo stesso tempo sentivo come se avessi ritrovato, dopo anni, una parte di me stessa, come se fossi tornata a casa... Mi sono sentita tutt'a un tratto investita da una forte scarica di energia, che doveva essere canalizzata in qualche modo... Così dalla felicità ho ballato, ho ballato finchè non sono caduta distesa a terra, esausta. Ho ballato per molto tempo, io e il mio splendido velo, in barba alla Luna che scorre in me... Mai come oggi, da che ero priva di qualunque energia e ogni fibra del mio corpo era dolorante, ho dato prova di tanto amore per delle Arti così sublimi. Non riuscivo a staccarmi dal panetto di creta e mi incantavo a modellarla tra le dita, senza rendermi conto in tempo che la creta si seccava ed era difficile poi riassimilarla... Adoro la sensazione delle dita che stendono la barbottina, sentire l'acqua che idrata l'argilla seccata e la libertà di muovere ogni cellula della pelle prima immobilizzata... Mi piace immorbidire la pasta prima di iniziare un lavoro, sentire quei tonfi profondi e possenti che rendono più malleabile l'argilla... Mi piace sentir scivolare le dita da un pezzo all'altro di creta e unirli, levigando finchè non diventano un tutt'uno... Mi piace creare giochi di basso e alto rilievi, tanti piani che si sovrappongono uno sull'altro, senza darsi battaglia ma combinandosi in modo armonico... E mi affascinano le infinite possibilità che possiede questo materiale... Chissà un giorno avrò un forno tutto mio, dove poter cuocere ogni mio pezzo... Per ora, però, è un sogno ad occhi aperti e mi è concessa la cottura delle mie opere solo in determinati periodi dell'anno... Spero di riprendere la mano con questo stupendo materiale, e per esercitarmi ho fatto un vasetto o sottovaso e sto ultimando un porta incensi ispirato alla Dea.

mercoledì 7 aprile 2010

Qui ed ora

Finalmente sono qui. Sì, finalmente, perchè ogni volta che devo fare qualcosa ci penso su tante volte. Alla fine sono qui, su questa piattaforma ad aprire un nuovo diario virtuale. Ho deciso di cambiare perchè era giusto che accadesse, perchè io sono Miss Cambiamento, e ho deciso di abbandonare la mia vecchia magione per questa, perchè sento di star cambiando e voglio lasciarmi il passato alle spalle, voglio sancire l'inizio di una nuova me stessa, o almeno l'inizio di questo mio tentativo.
E inizio questo mio nuovo diario con un pensiero che mi sta assillando da alcuni giorni... Mi sono scocciata dei rapporti che si alimentano di falsità e ipocrisie, di sorrisi finti, maschere che celano strane ed arcane catene di cui non trovo chiave o pinze per liberarmene. Sono stufa di profondere le mie energie per salvare rapporti che ormai sono morti e di cui sono sempre io ad alimentare il fuoco per mantenerli in vita. Sono stufa di quei rapporti che si crede siano sempre uguali a se stessi, teoricamente vivi, ma nella pratica morti e mi sono scocciata di dover sopportare domande infuse di attaccamenti morbosi, di tardive dimostrazioni d'affetto che ora appaiono vuote e poco sentite. Sono stufa di dover assistere ad un pietoso reiterarsi delle solite scalette, di soliti discorsi, di solite azioni, di solite attività. Sono stufa di quelle persone che sui social networks fanno collezioni di "amici"; di quelle persone i cui comportamenti sono intrisi di falsità ed ipocrisie, secondi fini e vuote affabulazioni, persone all'apparenza cortesi che ti riempiono di "cara", "amore" e altri simili appellativi e poi alle spalle sanno diffondere montagne di critiche, dicerie e maldicenze, perchè il loro passatempo preferito è il metter zizzania per poter dimenticarsi della loro pochezza. Sono stufa dell'estenuante attesa che sembra non valere la candela, sono stufa dei comportamenti impari, sono stufa delle persone che scaricano i propri fallimenti e annullamenti sugli altri e talvolta su di me. Sono stufa di questo mondo che non è mio, di questo mondo dove la genuinità, la correttezza, la sincerità e la giustizia sembrano non avere posto, non mi piace, non lo sopporto, mi fa allergia e io non voglio morire per uno shock anafilattico.

Eppure, nonostante questo rigetto, sono felice per tutto quello che sto realizzando, sono felice per i cambiamenti che si susseguono nella mia vita, sono felice dei tesori che ho trovato lungo la via e ora li sto apprezzando sempre di più. Sono felice delle attività che stiamo progettando, delle idee che ti travolgono come un fiume in piena, della Terra che schiude i suoi segreti e parla dritta al cuore, del mio corpo che si snoda in mille danze e si lascia ispirare da ogni nota. Sono felice perchè il Cosmo sembra che mi arrida, con tante piccole attenzioni; ha portato a me tante cose che desideravo da tempo, che siano mie o no non ha importanza, perchè io posso accedervi comunque. Sono felice dei colori che ho potuto apprezzare in questi giorni, così come i sapori, i profumi e i reperti, sono piccole cose, ma molto importanti. Non tutti se ne rendono conto, ma vivendo così concitatamente, andando sempre di fretta perdono i dettagli che rendono unico ogni istante, ogni luogo, ogni persona, ogni cosa, e costituiscono le piccole grandi gioie della vita. Forse è per questo che adoro passare il tempo con il mio bianconiglio, lasciandomi viziare dai suoi baci e ricambiare con abbondanti coccole e bontà culinarie. Oppure fotografare le margheritine appena spuntate sul più vicino campo erboso, o ascoltare e ammirare gli uccelli cinguettanti sugli alberi. Chissà... :)