venerdì 28 dicembre 2012

E dal Solstizio d'Inverno si parte!



Eccoci qui, era da parecchio tempo che non scrivevo, non so dire se è stato un silenzio voluto o no, ho provato più volte a farlo, ma mi sono ritrovata spesso con discorsi a metà e senza altre parole da dire.
Quest'anno è stato ben strano, sono successe un sacco di cose, ho avuto la possibilità di viaggiare e di conoscere nuovi luoghi così come nuove persone, ma anche di rivisitare posti in cui sono già stata.
Ho avuto la possibilità di viaggiare sì, ma non solo nel mondo esteriore, soprattutto nel mondo interiore; ho lavorato duramente su me stessa, ho scavato nel mio passato alla ricerca dei fantasmi che l'hanno abitato cercando di ascoltare quello che avevano da dire e di comprenderli fino in fondo, ho guardato allo specchio la mia vita e chi la animava e ho visto ciò che dovevo vedere e non mi era facile fare in precedenza.
Ho ricevuto un magico dono, che mi ha aiutato nella mia crescita e che mi impegno a coltivare perchè sono certa porterà i suoi buoni frutti, sperando di poterlo coltivare con chi me l'ha donato e lo coltiva nella sua vita.
A dire il vero, credo di dover ringraziare l'anno che si è concluso perchè ha avverato tutti i desideri espressi: mi ha portato tra le montagne e le colline, tra i fornelli a scoprire altri modi di creare e trasformare, nel mio cuore perchè lo conoscessi finalmente meglio.
Devo ringraziare l'anno che si è concluso anche perchè mi ha donato delle persone amiche con le quali approfondire e condividere i nostri Cammini. E devo ringraziarlo perchè ci ha dato la forza di cambiare, salutare il vecchio e accogliere il nuovo con tutte le sue infinite e bellissime possibilità. Perchè ha riallacciato nodi, tramandato tradizioni e interessi, in linea di sangue e in linea di spirito. Perchè mi ha permesso di comprendere tante cose, che mi erano ancora oscure.

Soprattutto l'anno che si è concluso ha visto lo sbocciare di un progetto molto importante: il Progetto Art8, il cui scopo è la creazione di un ente che possa firmare un'intesa con lo Stato Italiano per il riconoscimento delle religioni e spiritualità neopagane, ed all'interno di questo progetto si sta lavorando intensamente per la creazione di quella che al momento è stata definita Unione Italiana delle Religioni Neopagane; sarà un cammino molto lungo, certamente, ma abbiamo tutte le intenzioni di non lasciarci abbattere e di continuare lungo la strada tracciata.

Un'altra nota di merito all'anno che finisce va perchè ha visto la nascita di una nuova realtà associativa: L'Antico Trivio. E' un sogno materializzatosi che nasce a partire da una comune visione e da un comune sentire, ma soprattutto nasce dopo un'esperienza di Cammino vissuto insieme che ci ha mostrato quanto  sapevamo e quanto non sapevamo e quanto ognuna di noi aveva da offrire all'altra, e quanto assieme - e mettendoci in rete - avessimo da offrire agli altri. Fin dall'inizio si è mostrata un'esperienza associativa diversa da quelle esperite in passato, un'esperienza più matura e pronta fin dal suo nascere ad assumersi tutte le responsabilità che questo tipo di attività comportano. Inoltre è diversa dalle passate perchè i nostri pensieri, desideri, modus operandi sono cambiati, cambiamenti frutto di riflessione e di analisi del nostro passato e delle nostre passate esperienze, eppure qualcosa del passato resta e troverà presto manifestazione, questo qualcosa non erano altro che semi che attendevano il terreno migliore nel quale trovare tutte le condizioni necessarie per poter radicare e infine germogliare: questo è il terreno e questo è il tempo giusto per farlo.
Per saperne di più sull'associazione L'Antico Trivio, troverete nella sessione La mia Tela, di lato sulla sinistra, i link per conoscere meglio quello che facciamo ed abbiamo fatto, dovete solo seguire il filo! :)

Ora è tempo di andare e di lasciar andare...

Auguro a tutti un buon periodo solstiziale, che la luce del nuovo Sole brilli sul vostro Sentiero e possa non abbandonarvi lungo il Cammino! Che la Fiamma arda in tutti noi e nelle nostre vite!



Buona fine, ma soprattutto buon inizio a tutti! :)

mercoledì 28 marzo 2012

All I Ever Wanted To Be



It's clearer inside of me who I will always be
Here at the core of my heart
Mystics and cynics and crystals and memories
Beginning to line up the stars


Shining a light in the night (Shining a light in the night)
Raising the veil from my eyes (Raising the veil from my eyes)
Waking me up to the light in my life
The cause of my strife
Some of my dreams
And everything I ever wanted to be


Here I am
This is me
Where I'll be
In the dark and in the light and in the wrong
In the right


Karma is energy, give me my destiny
Everything happens for a reason
Every choice that I make changes the course I take
Won't be afraid when I make mistakes


Open my arms and give in (Open my arms and give in)
Do it all over again (Do it all over again)
Do it all over again and again
To get to the end of who I am now
I'm gonna find the answers


And yes I know how
I know I can be
The sum of my dreams
And everything I ever wanted, everything I ever wanted to be


Here I am
This is me
Who am I?
Wait and see

giovedì 2 febbraio 2012

Arrivederci, Antropologia Culturale!

Continuo a non crederci, ma ho finalmente dato l'esame di Antropologia Culturale, e sì "finalmente" perchè è da quando mi sono iscritta a questa facoltà che ho cercato in tutti modi di sostenere questo esame, però non ci ero mai riuscita perchè arrivata ad un certo punto mi bloccavo al pensiero che non sarei mai stata capace di ricordarmi tutto ciò che avevo studiato e così non riuscivo ad andare avanti nello studio perchè l'ansia e la preoccupazione mi erano di ostacolo. Ieri, però, sempre con una fifa blu mi sono avvicinata alla cattedra dove la professoressa Moro (una studiosa davvero brillante e le cui ricerca e metodologia mi interessano e piacciono particolarmente) mi attendeva, assieme ad un'altra ragazza che doveva sostenere l'esame (sì, abbiamo fatto l'esame a due per velocizzare i tempi considerata quanta gente era là all'appello, che sarà come minimo finito per le quattro del pomeriggio). Ovviamente la fortuna ha voluto che iniziasse con me, infatti mi ha chiesto i rapporti tra cultura e violenza (dimostrando così che non chiedevano solo il capitolo sulla storia dell'antropologia), data la risposta secca alla domanda ho portato esempi al riguardo, da uno di questi esempi (in particolare i rapporti di potere tra moglie e marito nella cultura Yanomamo) ha chiesto all'altra ragazza le relazioni di parentela e qui la mia paura è di nuovo montata alle stelle perchè la ragazza invece di rispondere subito alla domanda - come si suol dire - è partita da Adamo ed Eva parlando prima della storia del metodo d'indagine antropologica per poi approdare alle abitudini sessuali delle ragazze - secondo lei - delle Trobriand (in effetti ha sbagliato perchè nel libro le abitudini da lei espresse erano associate alle ragazze Ju-wasi, infatti sulle Trobriand riferivano giusto che Malinowski aveva supposto una certa libertà sessuale per ambo i sessi, ma che successivi studi e fieldworks avevano dimostrato che le sue teorie erano sbagliate e quella società era molto più complessa di quanto non fosse parso allo studioso) e le differenze di relazioni di parentela tra gli statunitensi e  i cinesi della zona rurale (anche se lei ha detto giapponesi, di cui si parla nel testo principale in merito ai temi della globalizzazione e dello sviluppo economico, non delle relazioni di parentela -.-'''), per poi approdare alle relazioni di genere nelle società di raccoglitori e cacciatori, e lì non sono stata capace di non obiettare che non è  detto che in tutte le società di tutti i tempi (passati e presenti) ci sia stata la considerazione dell'inferiorità della donna rispetto all'uomo, e non ho potuto non parlare degli studi innovatori ed "eretici" (se si considera quanto siano stati discussi e criticati in ambito accademico, com'è normale che sia considerato il potere rivoluzionario di cui sono portatori) di Marija Gimbutas. Da lì è nata un'interessantissima discussione sul tema con la professoressa, e credo di poter dire che interessasse anche lei visto quanto fosse protesa in avanti e come ha interrotto la discussione (per i numerosi colleghi in attesa, altrimenti avrebbe avuto davvero tanto da dire), forse forse solo all'altra esaminanda non è piaciuto considerato che non ha proferito molte parole e per guadagnarsi un pò di attenzione da parte della professoressa ha dovuto dire che il padre è membro onorario dell'associazione storica della sua cittadina e lei ha spesso lavorato lì, cosa che non mi sarei mai permessa di dire perchè dimostra per l'ennesima volta quanto sia piccolo il nostro Paese e come si basi qui il mercato del lavoro: sul familismo e non sulla meritocrazia. 
Alla fine l'esame è andato bene, anzi molto bene e ne sono davvero entusiasta, ancora non me ne capacito. :)

Mi permetto di consigliarvi, a questo punto, la lettura dei testi materia dell'esame, che sono davvero interessanti! :) Inizio oggi con due testi: "Antropologia Culturale" di Richard Robbins e "Viaggi di Ritorno" di Laura Faranda.

Ad un primo sguardo, almeno per quanto riguarda chi lo deve studiare, viene un pò di sconforto data la mole del libro, che è formato dalla modica cifra di 458 pagine. Una volta aperto e data un'occhiata all'indice, si comprende il perchè di tante pagine: oltre a ciò che ha scritto l'autore, il testo è stato arricchito di approfondimenti sui temi affrontati da parte dei curatori italiani dell'opera, arricchendo così il materiale di studio.
E' un'opera di ampio respiro, che affronta in maniera pragmatica gli argomenti fornendo numerosi esempi, ma la parte di cui più sono grata all'autore è quella che pone a fine di ogni capitolo, "case study", perchè mostra soprattutto a noi studenti le possibilità lavorative e applicative della nostra amata disciplina e quindi la validità del nostro percorso formativo, e questa è stata per me una conoscenza davvero importante.
Per quanto mi riguarda, consiglio caldamente la lettura di questo testo ad appassionati della disciplina e non, perchè fornisce una valida chiave di lettura della nostra cultura e le conoscenze per affrontare il nostro presente storico a prescindere dalla propria posizione geografica. Giusto per avere un'idea di quello che potete trovare, vi presento una sintesi del sommario del libro, ma anche per stuzzicare la vostra curiosità:
1. Cultura e significato
2. La costruzione sociale e culturale della realtà
3. La costruzione culturale dell'identità
4. Modelli di relazioni parentali
5. La costruzione culturale della gerarchia sociale
6. La costruzione culturale del conflitto violento
7. Globalizzazione, neoliberismo e Stato-Nazione
8. Il significato di progresso e sviluppo
9. La storia degli orientamenti teorici: una sintesi
L'ultimo capitolo è un'integrazione ad opera dei curatori italiani, che una volta ultimata la lettura fornisce anche un'ottima chiave di interpretazione della metodologia usata nel libro svelando anche il perchè del titolo e permettendo anche di contestualizzare meglio l'opera nel campo più vasto della scienza antropologica.
Inoltre, è stato piacevole incontrare nella lettura parole (e le culture ad esse relative) care al mio Spirito come la Wicca, il Neopaganesimo o i Magaru e le Ciarmavermi della Sicilia.

Scheda Bibliografica:
Titolo: Antropologia Culturale - Un approccio per problemi
Autore: Richard H. Robbins
Curatori: Gabriella D'Agostino, Vincenzo Matera
Traduttori: Nicolina Pomilio, Paola Vitale
Casa Editrice: UTET Università
Codice ISBN: 978-88-6008-270-1
Prezzo: €43,00



Premetto che potrei essere molto, ma molto faziosa nel trattare questo libro, per motivi quasi sentimentali! :P
Laura Faranda è la mia professoressa preferita (non l'unica, ma la prima in assoluto), ho avuto modo di seguire il suo corso "Etnologia delle culture mediterranee" che mi appassionò davvero tanto e di cui conservo un bellissimo ricordo. Durante quel corso ebbi l'opportunità di studiare due dei capitoli parte di questo libro, che all'epoca era ancora una bozza (o meglio sarebbe dire un "lavoro in corso"), quindi avere tra le mani l'opera completa e poter vedere come si inserivano all'interno del discorso è stato particolarmente interessante. Poichè intendevo dare l'esame nella passata sessione autunnale, ho iniziato a leggere questo libro proprio in concomitanza di un viaggio verso una nazione della cara Europa, ma viaggiare per l'Europa potrebbe indurci a viaggiare "con" l'Europa del mito greco da cui prende il nome il Vecchio Continente, dimostrando così che un viaggio è la palestra virtuale di un sapere che si appalesa, prima ancora che nel paesaggio, nei transiti straordinari del linguaggio. Una lingua che importa storie e nella quale si snodano e si depositano le occasioni [...] di una evocazione mitica.
Nel leggere queste parole, tanto allora quanto adesso, non posso trattenere le lacrime e quel magone che mi assale al pensiero di quanto il nostro mondo sia dimentico di quel sapere.
Inutile dire che è stato divorato in breve tempo e adesso mi sono concessa una rapida rilettura in vista dell'esame.
"Viaggi di Ritorno - Itinerari antropologici nella Grecia antica" è un testo che offre numerosi spunti di riflessione ed osservazione sulla contemporaneità, perchè - come da titolo - invita il lettore a compiere un viaggio dal presente al passato alla ricerca di possibili chiavi di comprensione e di azione della realtà presente facendo un parallelo con le passate (talvolta mitiche) realtà, per poi ritornare al punto di partenza: l'oggi.
E' un viaggio che invito tutti ad intraprendere, vuoi per l'illustre compagnia (giusto per citare alcuni nomi mitici: Teti, Achille, Medea, Circe, Gea, Ulisse, Penelope, Pan, ...) vuoi per quella santa (come quella delle Madonne Nere di Tindari e Canneto).
Ancora una volta voglio stimolare la vostra curiosità mostrandovi il sommario, perchè possiate gradire, ma  soprattutto perchè offre una sintetica visione degli argomenti trattati :)
Introduzione
1. In principio era l'oggi: divagazioni antropologiche su due Madonne Nere
    - Nigra sum...
    - ... Sed formosa
    - Donna Villa, signora del limite
2. Tutto scorre. Simbologie dell'acqua nella Grecia antica
    - Le acque nei miti di fondazione cosmogonica
    - Azioni eroiche e percorsi iniziatici
    - Specchi d'acqua come presagi dell'abisso
3. Sulle tracce di Pan: la democrazia ateniese a prova di straniere
    - La patria del Sé
    - Uno straniero nella città
    - Ambigui malanni
    - Andare lontano
    - Una straniera nell'Agorà
4. Viaggiare altrimenti
    - Prologo: Achille e l'ossimoro nostalgico
    - Parodo: Ulisse verso Penelope
    - Esodo: Edipo verso Giocasta
Appendice
  - Un breviario mitico...
Vorrei concludere con una piccola e breve, ma a mio parere veritiera, citazione tratta dal libro:
Tutto ha fine dove tutto ha inizio.
Scheda bibliografica:
Titolo: Viaggi di Ritorno - Itinerari antropologici nella Grecia antica
Autore: Laura Faranda
Casa Editrice: Armando Editore
Codice ISBN: 978-88-6081-538-5
Prezzo: €18,00

lunedì 9 gennaio 2012

Fiabe Irlandesi, di J.S.


E' passato parecchio tempo da quando ho finito di leggere questo libro, ma purtroppo non ho potuto parlarne prima. A dire la verità, l'edizione che ho letto è edita da Fabbri Editori, ma di quella casa editrice non sono riuscita a trovare l'immagine di copertina, ma i dati riportati in questa copertina valgono anche per il testo che ho letto io.
Prima di tutto bisogna dire che James Stephens effettua una rielaborazione, o credo sia meglio dire una nuova narrazione, di alcune delle antiche fiabe irlandesi; come non manca di far notare Melita Cataldi nell'introduzione all'opera (davvero interessante!), l'autore - che con le sue opere diede il suo sostegno al movimento della Rinascita Celtica - cerca di narrare le storie seguendo le tecniche del seanchaì, "colui che conosce le antiche trame", ma cerca anche di trasmettere durante la narrazione alcune nozioni di natura teosofica (e a tal riguardo, ho trovato di notevole interesse la cronologia dedicata alla vita e alle opere dell'autore, in particolare la stretta amicizia con l'artista George Russell, meglio conosciuto come AE).
Buona parte delle storie ha come protagonista Fionn, dall'infanzia all'età adulta, e devo ammettere che è stato interessante seguire le sue vicende durante la crescita. Poichè sono rielaborazioni delle storie antiche, la curatrice italiana presenta a noi lettori italiani in maniera sintetica le differenze tra l'originale e la rielaborazione di Stephens e le probabili fonti dalle quali ha tratto le storie.
Il testo è corredato dalle belle illustrazioni, sia a colori che bianco&nero, di Arthur Rackham di alcune scene ispirate dalle storie.
Questo libro è davvero una piccola perla, che consiglio a tutti coloro che si considerano:
1) appassionati lettori di fiabe,
2) amanti della cultura celtica (troverete molte note a tal riguardo nel corso della lettura!),
3) ricercatori interessati alle antiche credenze fatate,
...o almeno una delle tre! :D

Scheda Bibliografica:
Titolo: Fiabe Irlandesi
Autore: James Stephens
Casa editrice: Fabbri Editori
Traduttore: Sconosciuto
Codice ISBN: Mancante
Prezzo: ...il libro mi è stato regalato XD Scusatemi!