lunedì 21 giugno 2010

Solstizio di Estate


Si respira nell'aria la festa, nonostante la pioggia, i temporali e gli allagamenti. E mai come quest'anno riesco a capire così profondamente il simbolismo di questa festa. E' il coronamento di mesi di fatica, la fatica della Terra che ha dato nutrimento al seme, l'ha fatto crescere e l'ha nutrito fino a divenire pianta, che ha fiorito e ha dato i frutti. I frutti di un lavoro oculato, preciso e lento, secondo i ritmi della Natura. Ho capito che alla Natura non si può dare fretta, che i frutti migliori sono quelli cui si dà il tempo di maturare serenamente. Ho capito perchè i contadini non vanno mai in vacanza, perchè prendersi cura della Terra comporta tempo e tane cure, perchè un'annaffiatura mancata può far morire tutto ciò che si è piantato. Sento la Terra pregare perchè vengano raccolti i frutti da Lei elargiti, perchè venga mietuto il grano nei campi. Ci offre tutte le sue ricchezze, una copiosa abbondanza perchè possa finalmente riposare, perchè la Vita comporta molta fatica. E adesso deve riposare, altrimenti non avremo altri raccolti, non godremmo della sua infinita bontà. Così al culmine dell'ascesa solare, della pienezza terrestre, inizia il lento declino, il riposo rigenerativo, perchè non vi è Vita senza Morte, nè Morte senza Vita.
E allora io godo dei doni che mi hanno fatto gli Dèi, godo del mio raccolto e mi gusto una fresca bevanda preparata con la menta che ho coltivato e mi gusto una purpurea fragola del mio piccolo orto. Raccolto che è stato possibile grazie all'attenzione data alla giusta esposizione, alla giusta quantità d'acqua versata, ogni notte, al tempo concesso per crescere e maturare.
Forse alcuni crederanno che sia inutile questo mio parlare, ma ho scoperto che la migliore maestra di Vita è la Natura stessa, e tornare a conoscerla ed onorarla è una gioia per l'anima e una cura contro lo sfacelo della nostra epoca. Epoca che tanto irride la Natura e la disprezza, basti pensare al disastro nell'Oceano Atlantico causato dalla BP che da aprile ogni giorno riversa nel mare quantità enormi di greggio spezzando numerosissime vite.
E' così che la mia anima desidera giocare sempre di più con il mio amico a quattro zampe, un allegro bianconiglio, e mi si irretiscono i sensi quando sono tra piante e animali, un piacere profondo dilaga e invade il mio corpo, facendomi volare lontano.
Così stanotte ho saltato il mio piccolo falò, riconfermando un impegno preso tempo addietro, rinsaldandolo con nuovi vincoli, nuovi impegni, con la viva speranza che siano in un prossimo futuro il mio presente. E poichè con il Fuoco non si scherza, manterrò ogni mia singola parola, perchè tutto così si possa realizzare.
E rendo grazie per tutto ciò che ho e non ho, ho vissuto e non ho vissuto, perchè mi hanno resa quella che io ora sono. E ringrazio il mio coniglio perchè ogni giorno mi dimostra che nulla è tanto grave da poterci far smettere di vivere, ridere e gioire della vita, neanche la perdita di vista ad un occhio, perchè abbiamo comunque l'altro. E ringrazio le mie amicizie più care, perchè mi sono sempre accanto e perchè mi mostrano quanto sia bello aiutarsi l'un l'altro e credere assieme in progetti comuni. E ringrazio le mie piante perchè grazie a loro mi sono stati svelati alcuni Misteria.
Festeggio oggi il mio complystrega, ballando al suono della darbouka e delle musiche delle antiche tarantate in onore di Coloro che hanno permesso che io venissi a sfiorare ogni giorno la pelle di Gaia.

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